Un comportamento è tanto più empatico quanto più chi ascolta riesce a cogliere e a condividere le emozioni che accompagnano l'informazione e a stabilire un dialogo profondo.
mercoledì 11 ottobre 2017
I LIVELLI DI EMPATIA
L'empatia, la capacità di "mettersi nei panni dell'altro", è estremamente difficile da misurare perché dipende da molte circostanze e dalle sfumature del comportamento individuale.
Un comportamento è tanto più empatico quanto più chi ascolta riesce a cogliere e a condividere le emozioni che accompagnano l'informazione e a stabilire un dialogo profondo.
Un comportamento è tanto più empatico quanto più chi ascolta riesce a cogliere e a condividere le emozioni che accompagnano l'informazione e a stabilire un dialogo profondo.
LA TEORIA SISTEMICA
La teoria sistemica si deve studiare partendo da alcuni presupposti: tutto è comunicazione e la psiche è un sistema , cioè una totalità nella quale il mutamento di una parte influenza tutte le altre.
Secondo Paul Watzlawick necessario prendere in considerazione il contesto, nel caso di un insuccesso scolastico di un alunno.
Le indicazioni che un professore deve seguire per essere valido, secondo la teoria, sono:
Secondo Paul Watzlawick necessario prendere in considerazione il contesto, nel caso di un insuccesso scolastico di un alunno.
Le indicazioni che un professore deve seguire per essere valido, secondo la teoria, sono:
- Deve, in un a classe, favorire la riorganizzazione interna in caso di disordini.
- Egli deve individuare le persone-chiave, il cui atteggiamento può creare un mutamento collettivo e gli aspetti aperti a un mutamento soggettivo e collettivo.
- tenere sotto controllo l'ansia e stimolare l'attenzione quando si presenta un problema o viene assegnato un compito. Ogni volta che un problema verrà risolto si creerà una nuova stabilità dinamica, un'organizzazione cognitiva, una diminuzione dell'ansia e un incremento dell'autostima.
Secondo questa teoria, dunque, l'insegnante deve avere delle stabilità relazionali, cioè strutture interazionali soggettive e collettive. Deve inoltre tenere sotto controllo il circolo comunicativo, in modo che tutti gli alunni interagiscano tra loro.
LA TEORIA UMANISTICA
Questa teoria prende in esame il comportamento dei docenti e i suoi effetti sull'alunno.
Il principale esponente di questa teoria è Carl Rogers: secondo lui un insegnamento, per risultare efficace e significativo, deve essere flessibile e spostare il suo interesse sull'alunno.
Questi atteggiamenti devono essere in stretto contatto tra loro.
Il principale esponente di questa teoria è Carl Rogers: secondo lui un insegnamento, per risultare efficace e significativo, deve essere flessibile e spostare il suo interesse sull'alunno.
Secondo Rogers, al scuola, deve "creare individui aperti alle novità e alla trasformazioni".
L'educatore deve insegnare ad imparare. L'alunno poi dovrà essere in grado di auto valutarsi per ottenere un successo scolastico. La relazione educativa ha quindi il compito di favorire la meta cognizione, ossia l'osservazione dei risultati conseguiti.
Il ruolo dell'educatore diventerà dunque quello di facilitare l'apprendimento: il rapporto di fiducia e sicurezza emotiva che riuscirà a stabilire con l'alunno avvierà un processo di educazione e trasformazione della persona.
LA TEORIA PSICOANALITICA
Questa teoria nasce in ambito medico con Sigmund Freud, con uno scopo positivista, che applica il modello scientifico alle scienze umane.
L'idea di Freud era quella di curare in modo medico la psiche, in particolare il subconscio.
La psicoanalisi aiuta a chiarire i transfer, ovvero una proiezione su alcune persone (professori) delle dinamiche del rapporto con i genitori: per un allievo la riuscita scolastica può essere un mezzo di rivincita sul padre, un altro invece può provocare l'insegnate per mettere alla prova se stesso e dare sfogo alle proprie pulsioni.
La psicoanalisi usa molto l'ipnosi, cioè il riconoscimento di alcune parti rimosse che entrano in conflitto con il nostro io, durante un stato di trans.
La psicoanalisi dice che la classe è un campo di incontro/scontro di forze inconsce, che emergono attraverso una grande varietà di stimoli.
L'INFLUENZA DEGLI ALTRI
La relazione educativa, cioè il rapporto tra studente e docente o tra studenti, non è una semplice interazione sociale occasionale, ma un'interazione sociale stabile perché tutti i protagonisti si devono incontrare in quel contesto con un alta frequenza.
La relazione educativa esercita un'influenza sociale.
La società impone dei modelli di comportamento e quindi si creano delle aspettative.
Alcuni sociologi affermano che lo scopo della scuola è quello di plasmare socialmente i singoli.
Per le scienze umane è importante anche la relazione sociale, l'avere degli amici, perché una persona acquisisce le proprie specificità all'interno delle relazioni.
Di grande importanza è anche una relazione educativa cosi che l'alievo, rapportato con i compiti e i professori, riesca a realizzare se stesso.
Una relazione sociale si basa sulla comunicazione verbale e non verbale.
Di grande importanza è anche una relazione educativa cosi che l'alievo, rapportato con i compiti e i professori, riesca a realizzare se stesso.
Una relazione sociale si basa sulla comunicazione verbale e non verbale.
LA RELAZIONE EDUCATIVA
L'attività scolastica si base nella maggior parte dei casi su una routine ben definita: gli alunni sono divisi in classi, ogni classe ha la sua aula, l'insegnamento delle materie segue una cadenza oraria settimanale ecc.
Alcune scuole dei Paesi scandinavi hanno sviluppato una forma nuova di didattica a partire dalla definizione degli spazi. Queste scuole sono prive di aule, ma dotate di ambienti aperti, dove gli studenti possono muoversi liberamente, incontrando l'insegnante e ricevono indicazioni sul lavoro da svolgere.
Alcune scuole dei Paesi scandinavi hanno sviluppato una forma nuova di didattica a partire dalla definizione degli spazi. Queste scuole sono prive di aule, ma dotate di ambienti aperti, dove gli studenti possono muoversi liberamente, incontrando l'insegnante e ricevono indicazioni sul lavoro da svolgere.
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